Disturbo depressivo

Il disturbo depressivo continua ad essere la malattia mentale più diffusa ed in continua crescita (World Health Organization 1998;1999).
La presenza di un disturbo depressivo può portare a gravi compromissioni nella vita di chi ne soffre con un rischio suicidario pari al 15%.

L’episodio depressivo maggiore è caratterizzato da un insieme di sintomi specifici:

  • umore depresso per la maggior parte del giorno e quasi ogni giorno
  • mancanza di piacere interesse per tutte o quasi le attività
  • insonnia o ipersonnia
  • perdita o aumento di peso
  • mancanza di energie
  • agitazione o rallentamento psicomotorio
  • sentimenti di colpa eccessivi o di autosvalutazione
  • ridotta capacità di concentrazione indecisione
  • pensieri ricorrenti di morte, ideazione suicidaria, tentativi di suicidio

La persona depressa si percepisce come inadeguata e difettosa, non amabile e destinata al fallimento.

Gli eventi che possono incidere in maniera significativa sullo stato depressivo sono spesso rappresentati da lutti, separazioni, conflitti familiari, malattie, trasferimenti, cambiamenti della condizione lavorativa.

Studi recenti ipotizzano una familiarità alla depressione. L’età media di esordio è intorno ai 25 anni ma può manifestarsi ad ogni età.

L’intervento terapeutico cognitivo comportamentale associato all’EMDR favorisce la comprensione e la condivisione del disturbo con il paziente nonché la possibilità di mostrare e riconoscere il legame esistente tra pensieri, emozioni, ed azioni.

Riconoscere e spezzare il circolo vizioso di mantenimento del disturbo, anche attraverso la desensibilizzazione delle emozioni che mantengono la sofferenza, aiuta il paziente a mettere in atto strategie di cambiamento degli schemi emotivi e cognitivi che portano alla depressione.

Inoltre, è importante il lavoro con EMDR sui ricordi delle esperienze ed eventi di vita traumatici o particolarmente stressanti che possono aver contribuito allo sviluppo della depressione.